Applausi risate e un teatro esaurito. Un successo davvero notevole quello ottenuto al teatro Masciari il 28 e 29 aprile corso dalla Compagnia 'A Trambìa che ad apertura della stagione teatrale 2010 ha presentato L'eredità dello zio buonanima, una vecchia commedia in tre atti di Antonino Russo Giusti, adattata al vernacolo catanzarese da Silvestro Bressi. Tre atti brillantissimi già portati sulla scena dall'amalgamata compagnia teatrale diversi anni fa, e oggi riproposti con la qualificata regia di Aldo Conforto e le pregevoli scene di Giovanni Sorrenti. Le colonne sonore sono state eseguite dal vivo da Alfredo Paonessa che ne è anche l'autore. L'indovinata rilettura dell'Eredità della Trambìa offre uno spaccato di ambiente familiare, di una realtà storica e culturale di almeno una sessantina di anni fa, piuttosto difficile per i particolari stati d'animo a riprodursi in scena, che si apre, invece, agli occhi dello spettatore con i toni ed i colori di un fatto di cronaca attuale. A conclusione di serata il raggiante presidente della Trambìa Pasquale Bagnato ci spiega che tale rappresentazione fu il cavallo di battaglia di Angelo Musco e, più recentemente, è stata portata sulla scena da note compagnie tra cui quella messinese di Massimo Mollica. Quando Angelo Musco rappresentò L'eredità dello zio buonanima, per lo zar Nicola II quest'ultimo l'apprezzò al punto da chiedere l'autografo di tutti gli attori. Non poca fu la sorpresa dell'illustre personaggio nel vedersi riportata la pergamena con sopra, al posto degli autografi, ben dodici croci. L'intero cast siculo, capocomico compreso, era analfabeta. Gli attori della nota compagnia teatrale catanzarese, non certo analfabeti, si sono mossi sul palcoscenico del Masciari da veri artisti al pari o forse meglio dei componenti il cast di Angelo Musco parlando il dialetto catanzarese con la padronanza di specialisti. Assieme a Pino Tafuri, un cast d'eccezione composto da Roberta Critelli, Marco Angilletti, Teresa Barbagallo, Antonio Orlando, Benedetta Rubino, Lino Bagnato, Lelè Spagnolo, Salvatore Montesano, Anna Rita Palaia e Roberta Rocca. Una commedia che, grazie alla brillantezza del testo, ai toni e le espressioni degli attori, alle curate ambientazioni di Giovanni Sorrenti e al sapiente coordinamento registico di Aldo Conforto, riesce a ritemprare lo spirito degli spettatori rigenerandone le energie logore.

Si ringraziano gli autori e la redazione di http://www.catanzaroinforma.it