Duecento ore di lezioni cominciate nel novembre dello scorso anno, una trentina dl studenti di tutte le sezioni del triennio coinvolti. Un approfondimento attraverso appositi seminari della storia del tempo, della drammaturgia del XVI secolo, degli usi e del costumi dell’Inghilterra elisabettiana. Il mito del Faust proposto dagli studenti del liceo "Siciliani" . Un approfondimento attraverso appositi seminari della storia del tempo, della drammaturgia del XVI secolo, degli usi e del costumi dell’Inghilterra elisabettiana. C’è questo ma anche altro dietro la rappresentazione del Doctor Faustus di Christopher Marlowe tenuta dagli studenti del liceo scientifico “Siciliani”, L''”altro” è l’accurata regia di Aldo Conforto, le musiche trascinanti di Alfredo Paonessa, ma soprattutto l’interpretazione dei 24 studenti-attori chiamati a calcare il palcoscenico dell’auditoriurn “Casalinuovo” stracolmo in ogni ordine di posti, e che martedì sera hanno ricevuto dal pubblico una vera e propria standing ovation. Il mito del Faust - lo studioso the scopre di non aver saziato la sua sete di sapere pur avendo acquisito una sterminata cultura in tutti i campi, e che con un contratto di sangue, baratta l''anima pur di carpire gli intangibili segreti dell’infinito - è stato riproposto "senza improvvisazioni d’avanguardia", come ha sottolineato introducendo la serata la referente del progetto prof. Giuseppina Pane, e nel pieno rispetto - ha ricordato dal canto suo il preside prof. Francesco Latella - del contenuti filologici del testo. Nella rappresentazione proposta dagli studenti del “Siciliani” - ha aggiunto ii regista prof. Aldo Conforto - è stata anche curata l’alternanza, propria dell’opera di Marlowe, tra situazioni tragiche e spunti di natura buffonesca. Johannis Faustus, quindi, "eroe" d’un dramma attuale come non mai, vittima dl un’ambizione smodata e che accetta di firmare un patto con Mefistofele per ottenere poteri occulti, conoscenze e ventiquattro anni di vita in più; che consuma il suo presente (non è forse la nostra - Grande Fratello docet - la società dell' "apparire più che dell'essere?"), senza badare al domani che, inesorabile, si approssima giorno dopo giorno. Fino allo scadere del contratto, quando Faustus sa che deve morire e scendere negli Inferi, e la sua disperazione è immensa. Fino a quel “Spezzato è ii ramo che poteva crescere ritto e bruciata la corona di Apollo che crebbe in questo sapiente. Faustus se n''e andato. Meditate sulla sua caduta. La sua tragedia possa esortare i saggi a una sacra paura delle cose proibite, le cose profonde che aspirano spiriti arditi a esperire ciò che il cielo ha proibito” che ha chiuso la rappresentazione. Appluausi a scena aperta per gli attori e gli interpreti delle coreografie (gli studenti Angela Argirò, Fabrizia Argirò, Michele Aulicino “Doctor Faustus”. Antonio Basile, Pierfrancesco Bruno, Laura Caligiuri, Andrea Cannizzaro, Antonio Capellupo, Vittorio Ciacci, Alessandra Cipolla, Alessandra D’Aquino, Roberto Galea, Domenico Lombardo, Francesca Mauro, Antonina Minniti, Umberto Peta “Mefistofele”, Chiara Pujia, Roberta Riccelli. Francesca Savarino, Mariagrazia Scarpino, Luigi Scordo, Giuseppe Trapasso, Mariapia Trapasso, Paola Zinzi ; ovazione per i musicisti (Francesco Talotta, Giuseppe Cianflone e Francesco Iannelli) diretti dal fantasioso Alfredo Paonessa. Accurati i costumi (disegnati da Aldo Conforto e realizzati dalla sartoria Marilù), mentre le luci, scarne ed essenziali, sono state studiate da Rino Rotundo ; grafica di Giovanni Mungo (p.c.)

Si ringraziano gli autori dell'articolo e la redazione di http://www.gazzettadelsud.it