Poiesis-Progetti d'arte, il Sommo Poeta Dante incontra la CalabriaIeri sera, nella consueta cornice del Museo MARCA di Catanzaro, il Teatro di Calabria ha offerto un altro dei suoi straordinari viaggi nella letteratura italiana, questa volta addirittura in una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, la Divina Commedia. Caratteristica di questi viaggi, oltre all’altissimo livello qualitativo, è la scelta di affrontarli in maniera originale ed anche questa volta il professore Luigi La Rosa, che cura la rassegna, non si è smentito. Tutti i canti rappresentati sono stati interpretati sia nell’originale versione dantesca che in un’inedita versione in dialetto calabrese. Versione prodotta dal dottore Salvatore Macrì che, come ha tenuto a precisare il professore La Rosa, ha tradotto in dialetto calabrese con una traduzione fedelissima in cui mantiene inalterati i canti, la struttura metrica con le terzine e non salta neppure un verso, con un’espressività che lascia stupiti per l’intelligenza, la bravura, la creatività e la capacità di cogliere il senso dell’opera dantesca. Esperimento perfettamente riuscito a giudicare dall’altissimo gradimento del numeroso pubblico. Gradito da chi ha molta dimestichezza con i versi del Sommo poeta e molto gradito da chi per lui queste letture sono state in passato più croce che delizia. Ascoltare i versi nella lingua natia, attraverso l’intensa interpretazione dell’attore Salvatore Venuto, ha molto aiutato, infatti, a comprendere più a fondo il senso di ogni singolo verso nella versione originale. Il viaggio è iniziato con il Terzo Canto dell’Inferno in cui Dante e Virgilio, magistralmente interpretati dal professore Aldo Conforto, varcano la porta dell’Inferno, entrano nella zona in cui si trovano gli ignavi e raggiungono la riva del fiume Acheronte dove incontrano Caronte, colui che ha il compito di traghettare le anime dannate al di là del fiume. Seconda lettura è stata il Canto Quinto dell’Inferno in cui Dante dialoga per la prima volta con un peccatore, Francesca da Rimini, entrambi interpretati da Mariarita Albanese la cui profondità è riuscita a far cogliere allo spettatore tanto il dolore di Francesca nel ricordare l’origine del suo amore per Paolo, quanto il turbamento di Dante. Il momento più alto dello spettacolo si è raggiunto con il monologo del Conte Ugolino nel Canto XXXIII dell’Inferno in cui la straordinaria interpretazione del professore Aldo Conforto è riuscita a far trattenere il fiato al pubblico per tutta la durata. Notevole anche l’interpretazione nella versione in dialetto calabrese di Salvatore Venuto. Il viaggio si è concluso con il Canto XXXI del Purgatorio in cui un’energica Mariarita Albanese interpreta Beatrice che accusa Dante, impersonato dal professore La Rosa, delle sue colpe. Con un ennesimo, lungo e caloroso appaluso il pubblico ha ringraziato per le emozioni ricevute. Da segnalare che a margine del reading la Presidente, dottoressa Anna Melania Corrado, e tutti i membri del Teatro di Calabria hanno presentato la ricchissima stagione di Poiesis 2018.

Si ringraziano Saverio Fontana e la redazione di https://www.infooggi.it