Cala il sipario sulla quarta edizione di Graecalis al Complesso San Giovanni. Il teatro classico abita in città. OTTO serate di sold out, più di 1600 spettatori, applausi a scena aperta, emozione allo zenit, questi gli impressionanti numeri della quarta stagione di Graecalis, il ciclo di rappresentazioni classiche portate in scena nel suggestivo chiostro del complesso monumentale del San Giovanni dal Teatro di Calabria "Aroldo Tieri" guidato da Anna Melania Corrado. Un successo clamoroso, naturale conseguenza di un lavoro certosino portato avanti in tutti questi anni da artisti che, sostenuti e guidati dal presidente Corrado e da Luigi La Rosa, paziente e creativo ri-adattatore dei testi presentati al pubblico, hanno dimostrato una perseveranza ed un coraggio non comuni; portare in scena le grandi tragedie greche può sembrare un azzardo, una scommessa temeraria, che però, a conti fatti, è risultata di gran lunga vincente, tanto da entusiasmare anche i più scettici. Dopo Graecalis 2017 si può affermare, senza tema di smentita, che gli appuntamenti pensati e realizzati da TdC non sono più di "nicchia", grazie a performance davvero di grande livello, al Teatro di Calabria, va infatti ascritto il grande merito di aver avvicinato il pubblico alla tragediografia. Una operazione portata a termine, come tengono a sottolineare alcuni membri della compagnia, avvalendosi unicamente della propria volontà e delle proprie risorse; a parte il patrocinio del comune di Catanzaro, nessun sostegno economico da enti, nessuna sede stabile che rendesse meno "provvisorio" tutto. Senza contare che Teatro di Calabria, grazie all'impegno profuso dal regista e direttore artistico di tutte le rappresentazioni teatrali, Aldo Conforto, coadiuvato da uno dei pilastri del gruppo attoriale, Salvatore Venuto, ha permesso in forma assolutamente gratuita, ad alcuni aspiranti attori, di approcciarsi al mondo del teatro antico debuttando nelle serate di Graecalis. Tante le prestigiose collaborazioni poste in essere da TdC in questa indimenticabile stagione, tra le altre, quella con Oreste Sergi Pirrò e Cesare Citriniti. Due tragedie, Titan e Medea, pathos a profusione, coprotagonisti di grande spessore: Alessandra Macchioni, Paolo Formoso, Marta Parise, Anna Maria Corea, lo stesso Conforto; due protagonisti assoluti della scena, Salvatore Venuto, un "Titan" indimenticabile e Mariarita Albanese, generosa appassionata, drammatica, intensa nelle non certo facili vesti di Medea. A suggellare lo strepitoso successo di Graecalis, un'appendice, un fil rouge tra l'antica Grecia e quella della "Divina" Maria Callas.

Si ringraziano Rosanna Bergamo e la redazione di http://www.quotidianodelsud.it